venerdì 31 gennaio 2014

Il Consiglio vara i piani anti-corruzione e per la trasparenza

Il Consiglio regionale si è dotato di un piano triennale per la prevenzione della corruzione e di un piano per la trasparenza. Le delibere, approvate all’unanimità dall’Ufficio di Presidenza presieduto da Raffaele Cattaneo, rientrano in un “pacchetto” di provvedimenti sul tema del rispetto della legalità che comprende anche la nomina dei nuovi componenti dell’Osservatorio sulla legalità, organismo (l.r. n.2 del 2011) che promuove azioni orientate verso la educazione alla legalità e che esprime parere sulle iniziative che la Regione intraprende ogni anno per celebrare la Giornata dell’impegno contro le mafie e in ricordo delle vittime (21 marzo).
" Con questo pacchetto di provvedimenti il Consiglio regionale - ha affermato il Presidente Raffaele Cattaneo-  intende garantire un controllo efficace sia per quanto riguarda l'organizzazione interna, sia per il controllo delle azioni che si svolgono nel territorio lombardo, nella direzione di garantire trasparenza e impegno in materia di prevenzione della corruzione. Uno strumento importante, a tal proposito, è anche l’Osservatorio sulla legalità, che ha il compito di promuovere azioni sul piano culturale ed educativo”.
Approvato il piano triennale per la prevenzione della corruzione
Il piano stabilisce “azioni e responsabilità nell’ambito dell’attività di prevenzione dei fenomeni di corruzione”. Si propone tra l’altro di monitorare le aree di attività più esposte al rischio. Primo obiettivo è la diffusione della cultura della legalità anche con corsi di formazione finalizzati a conoscere procedure di prevenzione e i doveri derivanti dal codice di comportamento dei dipendenti pubblici. E’ poi prevista la figura di un responsabile per la prevenzione della corruzione con il compito di verificare la rotazione degli incarichi negli uffici “dove è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione”. Questa attività si intreccia con l’altro programma triennale approvato, relativo alla trasparenza e l’integrità del Consiglio regionale ai sensi del decreto legislativo 33/2013, la cui attuazione viene così completata. Per ogni ambito di azione amministrativa è stato individuato un responsabile che ha obblighi specifici. Tenuto conto, naturalmente che la trasparenza è un obiettivo comune per tutti i dipendenti del Consiglio.
I nuovi componenti dell’Osservatorio sulla legalità

L’Ufficio di Presidenza ha, inoltre, nominato i cinque componenti dell’Osservatorio in materia di legalità: saranno i consiglieri regionali Stefano Carugo (NCD), Riccardo De Corato (FDI), Maria Teresa Baldini (Lista Maroni), Giampietro Maccabiani (M5S) e Michele Busi (Patto Civico) che affiancheranno l’Assessore alla Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione Simona Bordonali, il Professor Nando Dalla Chiesa per il mondo universitario, Giulio Maria Massa per le istituzioni scolastiche, Jole Garuti e Francesco Pisa quali rappresentanti delle associazioni che svolgono attività di educazione alla legalità. A questi nominativi si aggiungerà un rappresentante incaricato dalle organizzazioni sindacali. L’Osservatorio si compone in totale di undici membri.

giovedì 30 gennaio 2014

La IV Commissione approva il progetto di legge "Impresa Lombardia"


Milano, 30 gennaio 2014 – Si chiama “Impresa Lombardia: per la libertà d’impresa, il lavoro e la competitività” il progetto di legge approvato oggi in IV Commissione, Attività produttive.
Il dispositivo modifica la legge regionale 1/2007 (Strumenti di competitività per le imprese e per il territorio della Lombardia) e prevede una serie di strumenti a sostegno del tessuto produttivo lombardo tra cui l’accordo di competitività, la riduzione di alcune imposte, l’accesso al credito, diverse agevolazioni e semplificazioni, l’introduzione sperimentale della moneta complementare.
A favore del pdl tutti i gruppi (NCD, Lega Nord, Forza Italia, Maroni Presidente, Fratelli d’Italia, Movimento Cinque Stelle) ad eccezione del Pd che non ha partecipato al voto (approvando però il primo articolo del provvedimento che contiene l’impianto generale e in polemica sulla moneta complementare) e del Patto civico che si è astenuto.


Finalmente è l’ente pubblico a mettersi a disposizione delle imprese e non viceversa – ha commentato il relatore del pdl, il Vicepresidente di Commissione, Carlo Malvezzi (NCD) – Con questi strumenti riconosciamo chi lavora come soggetto che costruisce un bene comune e introduciamo misure innovative, uniche in Italia. L’accordo di competitività crea migliori condizioni per chi vuole insediarsi o rimanere sul territorio lombardo e sostituisce tutti i procedimenti amministrativi prima necessari. La comunicazione unica regionale autocertifica il possesso di tutti i documenti necessari all’avvio d’impresa, mentre l’istituzione del fasciscolo elettronico presso le Camera di Commercio introduce sistemi di controllo snelli e innovativi. Importanti le misure per migliorare e riorganizzare l’accesso al credito”.


Un progetto vitale, concreto e rivoluzionario – ha detto il Presidente di Commissione, Angelo CioccaIn queste ore si è parlato solo di moneta completare, ma oltre a questo il provvedimento valorizza i brevetti lombardi nella speranza che sia la stessa Regione a farli propri, valorizza la produzione locale e tipica, incentiva il riutilizzo delle aree produttive, semplifica a zero la burocrazia con la creazione di un fascicolo elettronico consultabile da Arpa, Asl, Vigili del fuoco e altri enti preposti senza far perdere giornate di lavoro agli imprenditori. Uno strumento concreto e arrivato in tempi rapidi, in linea con il modo di lavorare del Presidente Maroni”.


Con queste misure vogliamo fermare la delocalizzazione soprattutto nel comparto manifatturiero, creando condizioni di attrattività – ha detto il Consigliere Segretario, Enrico Brambilla (PD) – e mantenendo l’esistente. Gli accordi di competitività possono mettere in campo azioni utili, mentre è necessario intervenire sulla leva fiscale. Importante l’accoglimento del nostro emendamento che destina agli incentivi per le imprese una parte dei fondi derivanti dalla lotta all’evasione. Quanto alla nostra perplessità sulla moneta complementare, lo strumento può essere utile in circuiti limitati, ma non va letta in chiave anti-euro”.

Portiamo in Aula una legge che è il frutto di un lavoro coordinato e collettivo di tutta la Commissione – ha commentato il Consigliere Daniela Maroni (Maroni Presidente) – E’ uno strumento pratico e concreto che rappresenta un sospiro di sollievo per le nostre aziende”.

Uno degli aspetti rilevanti di questo progetto di legge – ha aggiunto Dario Violi (M5S) – è la possibilità di coordinamento degli enti di controllo che evita inutili perdite di tempo alle imprese. Abbiamo chiesto e ottenuto di sostenere l’internazionalizzazione delle nostre aziende in un’ottica complessiva di sostenibilità per il nostro territorio. Lo strumento della moneta completare è studiato dal nostro Movimento da anni e può essere sicuramente utile”.

Una caratteristica importante del provvedimento di legge – ha detto Michele Busi (Patto civico) – è rappresentato dalla molteplicità degli strumenti messi a disposizione delle imprese. La vera priorità è farle ripartire”. strumenti ripartire vera priorità”.

Questo provvedimento è sicuramente utile e innovativo e condivido quanto detto dai colleghi – ha sottolineato Claudio Pedrazzini (Forza Italia) – La Lombardia si conferma all’avanguardia: il problema non sta, però, nella nostra Regione, il problema sta nel Governo che deve alleggerire la leva fiscale. Ringraziamo anche il Presidente Maroni che ha accolto il nostro suggerimento per la convocazione degli Stati generali del lavoro”.

Tra i punti forti di questo lavoro c’è il concetto più volte rimarcato di “burocrazia zero”, oggetto peraltro di una mozione in Consiglio regionale approvata all’unanimità di cui sono stato primo firmatario con la presidente della Commissione speciale per i Rapporti con la Confederazione Elvetica, Francesca Brianza. Un argomento sensibile quello della semplificazione burocratica lungo la fascia di confine”, ha concluso il consigliere Francesco Dotti (Fratelli d’Italia).

PRINCIPALI NOVITA’ DEL PDL 111:

·         ACCORDI PER LA COMPETITIVITA’: attivazione sperimentale di zone a burocrazia zero

·         CREDITO D’IMPOSTA: riduzione Irap fino al 25% per le nuove imprese

·         ACCESSO AL CREDITO: riorganizzazione del sistema Confidi e sperimentazione della  moneta complementare

·         COMUNICAZIONE UNICA REGIONALE: sostituirà tutti gli atti amministrativi

·         RAZIONALIZZAZIONE DEI SUAP: gestione associata e interazione con Camere Commercio

·         FASCICOLO ELETTRONICO: depositato presso le Camera di Commercio, dovrà essere consultato dalle Amministrazioni, anche quelle preposte ai controlli, senza passare dalle aziende
 
·         FASCICOLO ELETTRONICO: depositato presso le Camera di Commercio, dovrà essere consultato dalle

·         CONFERENZA SERVIZI TELEMATICA: La valutazione degli interessi pubblici complessi connessi al rilascio di autorizzazioni e permessi avviene in sede di conferenza di servizi, da espletarsi in una sola seduta e in via telematica con introduzione del silenzio assenso

·         SISTEMA INTEGRATO DI CONTROLI: Le verifiche presso le aziende non possono avvenire se non dopo aver esperito l’esame dei documenti nel Fascicolo elettronico. Si riconosce pieno valore legale alle certificazioni rilasciate dagli enti di certificazione

Per la prima fase è previsto un impegno di 20 milioni di euro.
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lunedì 27 gennaio 2014

Giorno della memoria, il Consiglio regionale tiene viva la memoria

Il Consiglio regionale ha celebrato oggi il Giorno della Memoria, ricordando le vittime dell’Olocausto e la Shoah. 



Il presidente Cattaneo con Enrico Bertè (alla sua sinistra) e
Armando Forno, presidente dell'Associazione che ricorda la figura
di don Eugenio Bussa. Con loro molti consiglieri regionali


Nel corso della cerimonia, che si è svolta questa mattina al Piano della Memoria di Palazzo Pirelli (26° piano), il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo e l’Ufficio di Presidenza hanno ricordato la figura e l’opera di due lombardi che si sono contraddistinti per avere rifiutato di collaborare con i nazisti e avere salvato la vita di molti ebrei. Si tratta di Enrico Bertè e di don Eugenio Bussa, al quale è oggi dedicata l’omonima  Associazione presieduta da  Armando Forno, che ha ritirato il premio. 
Oggi attribuiamo un riconoscimento a chi, pur nella violenza inaudita e nella devastazione morale della persecuzione, ha dimostrato coraggio e eroismo, dando un segno di forza e di resistenza in quei giorni così oscuri –ha affermato il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo-. Bisogna fare memoria di quello che è accaduto per evitare che fatti così atroci possano ripetersi: l’anticorpo per evitare rigurgiti di intolleranza e di negazionismo è l’ascolto, direttamente dalla viva voce di coloro che hanno vissuto quelle atrocità, di parole così vere, così toccanti, rivolte a tutti noi e, in particolare, ai giovani”.
I componenti dell'Ufficio di Presidenza con Armando Forno

Don Eugenio Bussa, nato nel 1904 a Milano, fu nominato prete nel 1928 dal Cardinale Tosi. Nel febbraio del 1943 aprì a Serina, nella bergamasca, una colonia montana di sfollamento per i bambini del quartiere Isola di Milano che era stato pesantemente distrutto dai bombardamenti. Nella colonia trovarono rifugio anche alcuni bambini ebrei. Don Eugenio Bussa li tenne sotto falso nome, esonerandoli anche dall’apprendimento della religione cattolica. Per evitare che i bambini ebrei potessero finire nelle mani dei nazisti arrivò anche a falsificare i loro documenti. Alla fine del conflitto,  riconsegnò alla Comunità ebraica di Milano i bambini, integri nella loro fede d’Israele, come gli fu poi pubblicamente riconosciuto. Nel 1990 a don Eugenio Bussa è stato attribuito il riconoscimento di “Giusto fra le Nazioni”.Il 22 ottobre del 1992 in Israele, nella località di Yatir, nei pressi della Cisgiordania, è stata inaugurata la foresta intitolata a don Eugenio Bussa. A lui è dedicato oggi il cavalcavia che collega via Maurizio Quadrio a via Pietro Borsieri, due strade del quartiere Isola.



La consegna della pergamena ad Enrico Berté



Enrico Berté, nato a Milano nel 1924 e varesino di adozione, risiede a Malnate. Architetto e poeta, ha vinto numerosi premi letterari. Soldato dell'esercito italiano, la sera dell’8 settembre 1943 Bertè fu fatto prigioniero dai nazisti a Bressanone. Rinchiuso in cella per tre giorni, fu poi deportato prima a Mannheim e poi Schandelah perché si rifiutò di collaborare con i nazisti e di aderire alla Repubblica di Salò. Persona di grande valore umano ed etico, amato e rispettato da tutti, a 90 anni è ancora attivo nelle scuole e fra i giovani: prima di concludere i suoi incontri invita gli studenti a non dimenticare, a raccogliere il testimone e diventare essi stessi ”sentinelle della Memoria”. A Bertè sono state conferite molte onorificenze, tra cui quella di Volontario della libertà e di Cavaliere della Repubblica, oltre alla Medaglia d’Onore della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Oggi temo in particolare il negazionismo –ha detto ai presenti l’architetto Bertè- ed è per questo che continuo ad andare nelle scuole per rivolgere a tutti l’invito a non dimenticare: confido nelle nuove generazioni perché certi crimini non si ripetano mai più e nutro forte speranza nella bontà dell’uomo”.



Alla cerimonia hanno partecipato numerosi Consiglieri regionali, tra i quali la Vice Presidente Sara Valmaggi e i Consiglieri Segretari Daniela Maroni e Eugenio Casalino. Erano presenti gli alunni della classe 2°A di grafica dell’Istituto Tecnico Industriale “Don Bosco” di Milano e agli studenti delle classi 2°A e 4°B del Liceo d’Arte di Cantù. Tra il pubblico anche la professoressa Patrizia Bianchi promotrice dello spettacolo “Il dono del padre”, un musical ispirato al film “La vita è bella” e alla storia di Enrico Bertè, che sarà in scena giovedì 30 gennaio alle ore 20.30 al teatro Apollonio di Varese: lo spettacolo, ricordato dal Presidente Cattaneo, è stato realizzato dai bambini e dai ragazzi delle scuole primarie e secondarie di Malnate e Sumirago, delle scuole dell’infanzia di Malnate e Brenta e della scuola di Musical di Malnate.

Palazzo Pirelli aperto, oltre 2000 cittadini accorsi per mostra e Belvedere

Uno dei tanti scorci regalati dal Belvedere Jannacci
“Gli oltre 2 mila cittadini che ieri hanno visitato il Pirelli, godendo grazie alla bellissima giornata ventosa di uno splendida visita panoramica dal Belvedere del 31esimo piano, sono la straordinaria dimostrazione che il Palazzo del Consiglio regionale deve definitivamente aprire le sue porte ai cittadini per diventare la casa di tutti i lombardi”.

Cosi  il Vicepresidente del Consiglio regionale Fabrizio Cecchetti (Lega Nord) commenta i dati sull’affluenza dei visitatori al Pirellone nella giornata di apertura domenicale del Palazzo che ha registrato l’affluenza di oltre 2 mila persone provenienti non solo da Milano e Provincia ma anche di altre zone della Lombardia.

I cittadini in coda per entrare a Palazzo Pirelli

Stiamo lavorando – aggiunge Cecchetti – per individuare un percorso organizzativo e regolamentare che ci permetterà di aprire definitivamente il Pirelli al pubblico. L’obiettivo è un Palazzo vivo, che si apra a tutta la società lombarda, quindi porte spalancate ad associazioni culturali o del terzo settore, a soggetti privati per  convegni, conferenze, eventi legati al mondo del sociale, nonché  concerti, spettacoli e premiazioni. Dobbiamo riuscire anche a trasformare Palazzo Pirelli anche in una sede per mostre permanenti e itineranti legate al mondo del design, un comparto del made in Italy e, adesso con Expo, un punto di riferimento per le nostre eccellenze dell’agroalimentare ”

venerdì 24 gennaio 2014

Riforma del regionalismo, Presidente Cattaneo: "Non giochiamo in difesa"

“Elaborare in tempi brevi un’iniziativa politico-istituzionale” per evitare di “assistere inermi ed impotenti ad una deriva che potrebbe mettere in discussione l'esistenza stessa della dimensione regionale”. E’ quanto sottolinea in una lettera indirizzata al Presidente Eros Brega, Coordinatore della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province Autonome, il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo.

“Nel Paese e nell'opinione pubblica – prosegue Cattaneo – sta crescendo la richiesta di una profonda riforma delle Regioni e delle Autonomie locali, fino ad invocarne da più parti la soppressione. Le proposte che stanno emergendo in sede politica nazionale, sembrano andare tutte nella direzione di una consistente ricentralizzazione dei poteri e delle funzioni, riducendo competenze, ruolo e significato delle Regioni e dell'esperienza regionalista nel suo complesso”. Per questo motivo, Cattaneo è convinto che “insieme alla necessaria autoriforma che ciascuno di noi ha già avviato al proprio interno, sia necessaria una forte proposta di riforma del regionalismo che venga proprio dai Consigli regionali italiani”.
Temi su cui incentrare “una proposta qualificata” riguardano il “Senato delle Regioni; la Riforma del Titolo V della Costituzione e la relativa ridefinizione delle competenze e un’ipotesi di revisione degli assetti attuali di Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni che ne riduca numero e costi e ne conservi l'insopprimibile funzione”. Il Consiglio regionale della Lombardia ha già calendarizzato, su iniziativa del Presidente Cattaneo, una seduta tematica il prossimo 25 febbraio dedicata al tema delle riforme, con l'obiettivo di approvare atti di indirizzo politico o una proposta legislativa. Nella lettera Cattaneo ribadisce, infine, “la necessità di non giocare solo in difesa su questi temi” invitando il Coordinatore Brega a inserire nell’ordine del giorno della prossima Conferenza “un punto specifico di discussione su come prendere idonee iniziative”.

Giorno della memoria, lunedì il Consiglio ricorda la Shoah

Lunedì 27 gennaio il Consiglio regionale celebrerà il Giorno della Memoria, la giornata con la quale si ricordano le vittime dell’Olocausto e la Shoah. 

Nel corso della cerimonia, che si svolgerà alle ore 12 al Piano della Memoria del Palazzo Pirelli (26° piano) il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo e l’Ufficio di Presidenza ricorderanno la figura e l’opera di due lombardi che si sono contraddistinti per avere rifiutato di collaborare con i nazisti e avere salvato la vita di molti ebrei. Si tratta di Enrico Bertè e di don Eugenio Bussa, al quale è oggi dedicata l’omonima Associazione presieduta da  Armando Forno.
A Enrico Bertè e ad Armando Forno (in memoria di Eugenio Bussa) verranno consegnati due riconoscimenti per sottolineare il valore dei loro gesti.

giovedì 23 gennaio 2014

Grande Guerra, via libera in Commissione Cultura

Via libera a maggioranza dalla Commissione consiliare Cultura, presieduta da Luca Ferrazzi (Maroni Presidente), al progetto  di legge per la promozione e la valorizzazione del patrimonio storico della Prima Guerra Mondiale in Lombardia, in occasione del centenario. Hanno votato a favore FI, NCD, Lega Nord, Maroni Presidente, Fratelli d’Italia; astenuti PD, M5S, Patto civico non del tutto soddisfatti della norma finanziaria.
Il progetto di legge approvato oggi, frutto dell’abbinamento di testi presentati rispettivamente da PD, Lega Nord, Fratelli d’Italia e Lista Maroni, interviene a modificare la legge regionale 14 novembre 2008 n. 28 “ Promozione e valorizzazione del patrimonio storico della Prima guerra mondiale in Lombardia”, focalizzando l’attenzione e le iniziative per il centenario che prenderanno il via il prossimo mese di agosto.





Sono molto soddisfatto della conclusione dell’iter in Commissione del provvedimento.- ha dichiarato il Presidente Ferrazzi, che è anche relatore delle legge –. Un lavoro frutto della grande collaborazione di tutti i gruppi consiliari che però non ha ottenuto l’unanimità per una non corretta valutazione della norma finanziaria. Oltre infatti, agli stanziamenti messi a disposizione di regione Lombardia, le celebrazione del centenario potranno attingere ai fondi contenuti nel Patto di stabilità e che ammontano a oltre 14 milioni di euro” .
Con un emendamento presentato dall’assessore Cristina Cappellini la norma finanziaria, che comunque dovrà essere approvata dalla Commissione consiliare Programmazione e bilancio, prevede uno stanziamento di 150mila euro per il 2014 e di 200mila euro per il 2015.
Troppo pochi a fronte della lunga serie di iniziative previste nel progetto di legge – ha commentato il consigliere Fabio Pizzul, PD -. Auspichiamo che nei prossimi giorni e comunque prima dell’approvazione definitiva vengano riconsiderate le risorse necessario per una  seria valorizzazione del patrimonio
Dello stesso avviso anche Andrea Fiasconaro (M5S) il quale ha anche lamentato la mancata approvazione di alcuni emendamenti presentati dal suo gruppo. 
Le novità più sostanziali del provvedimento riguardano l’attività didattica, più sostenuta nelle scuole e nelle università, con iniziative culturali anche sovraregionali, che coinvolgeranno le province e le regioni  interessate dagli eventi del ’15 e ’18.
Inoltre il Comitato scientifico, previsto dalla legge vigente, sarà potenziato e con funzioni propositive, composto anche da rappresentanti di enti storici e privati, dal Club Alpino e dalle Associazioni d’Arma.
Il testo sarà esaminato dall’Assemblea nella seduta di martedì 18 febbraio.

mercoledì 22 gennaio 2014

Agricoltura, al via l'iter per la modifica del Testo unico

Sono iniziate oggi le audizioni per la modifica del Testo unico delle leggi regionali in materia di Agricoltura, Foreste, Pesca, Sviluppo rurale. La Commissione Agricoltura, presieduta da Alessandro Fermi (Forza Italia), ha incontrato il WWF e la Coldiretti.
Tra gli obiettivi, il recupero di aree agricole oggi abbandonate, la revisione delle definizione di bosco, la regolamentazione del passaggio di moto da cross nelle aree boschive, la possibilità di inserire anche le Unioni di Comuni tra i soggetti in grado di autorizzare la trasformazione d’uso del suolo.
Il Presidente della Commissione Agricoltura Alessandro Fermi ha sottolineato proprio l’aspetto di recupero di aree un tempo agricole e oggi abbandonate. “Il nostro obiettivo – ha detto -  è anche quello di far rivivere l’agricoltura e le coltivazioni sui territori montani. In questo modo otterremmo tre risultati importanti: evitare lo spopolamento delle montagne, scongiurare i rischi idrogeologici che possono derivare dall’abbandono di tali aree e favorire, da un punto di vista economico e lavorativo, gli agricoltori che volessero investire per far rivivere queste aree”.
Il WWF si è soffermato in particolar modo sull’articolo che prevede l’autorizzazione del passaggio di moto cross su aree agropastorali. Si è chiesto infatti di modificare l’articolato vietando il transito di mezzi motorizzati nei boschi, nei pascoli, sulle mulattiere e sui sentieri, ad eccezione di quelli autorizzati dalla stessa Regione per la circolazione sulle proprie aree demaniali. Si chiede inoltre che i Comuni provvedano a segnalare i divieti di transito sulle strade agro-silvo-pastorali e ad indicare con appositi cartelloni i percorsi e le aree sottoposte a divieto.

Anche la Coldiretti ha posto l’accento sull’aspetto di gare motociclistiche a scopo ludico e sportivo e ha chiesto che tra le norme sia prevista la richiesta di autorizzazione temporanea ai Comuni interessati e solo per i mezzi assicurati per un periodo massimo di due volte l’anno e di durata non superiore a tre giorni ciascuna, oltre naturalmente il ripristino dello stato dei luoghi da parte degli organizzatori. E’ stata anche segnalata l’opportunità di rigettare la proposta, laddove siano coinvolti più Comuni, di bastare l’autorizzazione dell’amministrazione col maggior numero di abitanti creando un discrimine che secondo Coldiretti non avrebbe alcuna base giuridica.

martedì 21 gennaio 2014

Lombardia, istituiti per fusione 9 nuovi Comuni

Milano, 21 gennaio 2014 – Nella seduta odierna il Consiglio regionale della Lombardia ha istituito nove nuovi Comuni. Il voto dell’Aula ha concluso il procedimento di fusione che ha riguardato 22 municipi ed è arrivato dopo l’esito referendario e il dibattito nelle Commissioni consiliari.
Il Consiglio ha anche ratificato l’esito non favorevole di altre dieci proposte di fusione che avevano interessato 36 municipalità.
"L’Aula - ha dichiarato il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo- è impegnata nel percorso di riordino e riforma delle autonomie locali: l'approvazione oggi in aula di nove progetti di fusione è un nuovo e importante passaggio che va in questa direzione. In un momento in cui gli enti locali, e in particolare i piccoli comuni, sono in difficoltà, la fusione rappresenta una possibilità per garantire servizi migliori e più efficienti". Il Presidente ha, inoltre, ricordato che il Consiglio regionale dedicherà la seduta di martedì 25 febbraio al tema delle riforme istituzionali, ruolo delle Regioni e Autonomie locali: "L'aver convocato una seduta per trattare questi temi conferma la volontà di affrontare una questione fondamentale".

I nuovi Comuni sono:

Maccagno con Pino e Veddasca (VA): 2542 abitanti e superficie pari a 40,68 kmq. (fusione di Maccagno, Pino sulla sponda del Lago Maggiore e Veddasca).
Verderio (LC): 5686 abitanti e superficie pari a 6,79 kmq. (fusione di Verderio inferiore e Verderio superiore)
Borgovirgilio (MN): 14.400 abitanti e una superficie pari a 70,20 kmq. (fusione di Virgilio e Borgoforte)
Cornale e Bastida (PV): 920 abitanti e una superficie pari a 3,39 kmq. (fusione di Cornale e Bastida de’ Dossi)
Tremezzina (CO): 5078 abitanti e superficie di 29,42 kmq (fusione di Lenno, Ossuccio, Tremezzo e Mezzegra)
Colverde (CO): 5239 abitanti per una superficie complessiva di  8,53 kmq (fusione di Drezzo, Gironico e Parè)
Bellagio (CO): 3812 abitanti su una superficie di 31,77 Kmq (fusione di Bellagio e Civenna)
Val Brembilla (BG): 4600 abitanti e superficie di 30,95 Kmq (fusione di Brembilla e Gerosa)
Sant’Omobono Terme (BG): 3900 abitanti per una superficie di 16,5 kmq (fusione di Sant’Omobono Terme e Valsecca)

Il dibattito in Aula

Concludiamo  - ha detto Giulio Gallera (Forza Italia), Presidente della Commissione Riordino delle Autonomie -  un processo cominciato in Commissione con l’obiettivo di risparmiare risorse e premiando la capacità degli enti locali di fare sistema per rispondere alle esigenze del territorio meglio di quanto fanno ora da soli. I progetti di fusione che oggi votiamo riguardano oltre il 10% dei lombardi.

Credo nell’utilità delle fusioni –  ha detto Stefano Carugo, presidente della Commissione Affari istituzionali – ma credo soprattutto al principio che sei i cittadini scelgono e vogliono associarsi lo possano fare liberamente”.

Claudio Pedrazzini
(Forza Italia) ha presentato un ordine del giorno, poi approvato all’unanimità, “per far sì che nel periodo che intercorre tra la decadenza dei sindaci e le elezioni del nuovo Comune costituito si possano nominare nell’organo di amministrazione straordinaria i sindaci dei preesistenti Comuni affiancandoli al commissario prefettizio”.
Per il leghista Pietro Foronirestano delle perplessità e dello scetticismo verso lo strumento delle fusioni. Siamo convinti che il problema della spesa pubblica degli enti locali non si risolva attraverso la fusione. Si tratta di una piccola razionalizzazione e di un piccolo risparmio che non risolverà certo la questione finanziaria dei piccoli Comuni”, mentre il collega Massimiliano Romeo ha annunciato un progetto di legge per riformare l’iter che dà il via ai referendum di fusione, ricordano come 36 consultazioni abbiano dato esito negativo e comportato costi per la collettività. “In attesa di una legge regionale che coinvolga tutti i Comuni sotto i 5 mila abitanti ci siamo orientati al pieno rispetto della volontà popolare emersa grazie al referendum – ha detto il consigliere del M5S, Dario Violi - Le fusioni sono utili perché diminuiscono la spesa pubblica, migliorano la qualità dei servizi ed efficientano il sistema delle autonomie locali”.

Secondo Enrico Brambilla (PD) “le fusioni dei comuni vanno incentivate perché generano maggior efficienza e maggior qualità nei servizi ai cittadini. Negare risorse alle fusioni - ha proseguito - significa osteggiarle materialmente e il Consiglio in merito ha espresso un voto molto chiaro, contrario alla posizione della Lega e dell’assessore. Non solo, occorre anche rivedere la normativa per chiarire le modalità di interpretazione dei referendum consultivi. Tutto questo andrà fatto in tempi ragionevoli”.


"I  referendum consultivi  - ha dichiarato Stefano Bruno Galli, presidente della lista Maroni Presidente - hanno raggiunto mediamente percentuali di partecipazione di poco superiori al 36 per cento. Inoltre, su un totale di 19 progetti di legge presentati, solo 9 hanno superato positivamente la prova delle consultazioni popolari. Miglio diceva sempre che lo spirito municipale non tollera accorpamenti, e aveva ragione. Per tali motivazioni la lista Maroni ha aderito con non poche riserve e perplessità  a queste fusioni. Millecinquecento Comuni, di cui due terzi al di sotto dei 5 mila abitanti, rappresentano una grande ricchezza per Regione Lombardia. E configurano una pianta amministrativa che poggia su una forte tensione autonomistica radicata in profondità nella storia e nelle tradizioni civiche di questa nostra grande regione”. Daniela Maroni, Consigliere Segretario, ha espresso la propria soddisfazione: “abbiamo rispettato la volontà dei cittadini laddove il voto popolare è stato espresso chiaramente. Per lo stesso motivo ribadisco che non avalleremo alcun progetto che non abbia un esplicito consenso delle popolazioni coinvolte. Il mio benvenuto - ha detto infine - ai tre nuovi Comuni comaschi di Tremezzina, Colverde e Bellagio  i cui cittadini hanno detto un chiaro si alla fusione”.

“Il Consiglio regionale – ha detto Francesco Dotti (Fratelli d’Italia)- ha chiuso oggi in aula l’iter sui 19  progetti di fusione tra Municipi, 7 dei quali nel Comasco. Come già affermato nelle Commissioni di riferimento, sono convinto che Regione Lombardia avrebbe dovuto organizzare i referendum consultivi secondo modelli collaudati, mandando sul territorio i propri dirigenti per spiegare nel dettaglio “pro” e “contro” dei progetti di fusione. Si sarebbe dovuto lavorare più a monte, prevedendo ad esempio Piani di Governo del Territorio globali e non frammentati. Ora, per un sostegno concreto e tangibile ai Comuni, Regione Lombardia lavori per sburocratizzare il rilascio di pratiche, documenti, richieste e finanziamenti. Il gruppo di Fratelli d’Italia condivide l’idea sottesa ai progetti di fusione, ma non nel caso di una corsa alle fusioni ad ogni costo”.
“In due casi nel comasco e in tre nella Provincia di Mantova – ha spiegato Roberto Bruni (Patto civico) - il referendum ha avuto una maggioranza risicata. In simili situazioni la Regione non può limitarsi a svolgere un ruolo notarile e dovrebbe valutare secondo il criterio dell'economicità e di una efficienza maggiore dei servizi  che derivano dal processo di fusione”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Angelo Capelli (NCD) che ha detto che “il referendum non può sostituire il ruolo decisionale della Regione, che deve esercitare la sua discrezionalità valutando se al di là dell’esito della consultazione sia il caso o meno di procedere alla fusione. La Regione deve non solo tenere conto dell’opinione dei cittadini dei Comuni interessati ma deve anche fare un calcolo tra costi e benefici”.
Approvato a anche l’ordine del giorno presentato dal PD (primo firmatario Enrico Brambilla), che recepiva anche parte di un emendamento del consigliere Angelo Capelli (NCD), e che chiede alla Giunta un impegno per rivedere la normativa regionale su fusioni, unioni e gestioni associate, l’incentivazione diretta e indiretta per le fusioni tenendo conto di parametri oggettivi, incentivi alle fusioni all’interno del patto di stabilità verticale, la definizione di una data per il referendum day nel 2014 e, secondo le richieste del Consigliere Capelli, la possibilità che il commissario prefettizio in attesa del voto del nuovo Comune istituito sia scelto tra i sindaci decaduti.

Il Consiglio regionale ha anche approvato il “non passaggio agli articoli” dei progetti di legge riguardanti altre dieci proposte di fusione che quindi hanno concluso negativamente il proprio iter.

Aler Milano, in Consiglio annunciata una "cura shock"

Serve una cura shock”. Con queste parole il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha sottolineato in Aula la portata degli interventi da effettuare per risanare Aler Milano. Maroni ha illustrato la relazione (oltre 300 pagine) della Bdo, la società a cui Regione Lombardia aveva affidato nei mesi scorsi la Due Diligence di Aler Milano, esponendo dati e cifre sulla situazione finanziaria: indebitamento finanziario di 345 milioni, debiti scaduti con i fornitori per 61 milioni, mancati pagamenti di canoni per 243 milioni (praticamente un inquilino su quattro non paga). Cifre cui va aggiunto 1 miliardo e 264 milioni, che rappresenta il costo degli interventi di manutenzione da fare sugli immobili.  “Serve un piano ben preciso – ha detto Maroni – perché vogliamo salvare Aler Milano e la sua azione nell’edilizia pubblica popolare, soprattutto in una fase come questa segnata da una grossa crisi che grava soprattutto sulle fasce di popolazione più deboli”.

PD, Movimento 5 Stelle e Patto Civico negli interventi che si sono succeduti nel dibattito hanno ribadito la necessità di avviare una Commissione d’inchiesta. “Queste cifre – ha detto il capogruppo dei Democratici Alessandro Alfieridimostrano che le nostre preoccupazioni più volte espresse sulla situazione di Aler Milano erano più che giustificate. Adesso bisogna andare fino in fondo, lavorare su un piano di lavoro straordinario, ma allo stesso tempo bisogna avere il coraggio di accertare le responsabilità di una situazione finanziaria così drammatica”. Giulio Gallera di Forza Italia ha detto che “l’informativa di Maroni è segno di grande serietà, concretezza e trasparenza”. Per il suo collega di partito Fabio Altitonanteadesso si deve lavorare su proposte concrete”. Tre per Altitonante dovrebbero essere le linee guida: interventi sulle morosità per cercare di recuperare il recuperabile anche attraverso accordi che possano abbattere parte del dovuto, accelerazione sulla vendita di alloggi e un piano finanziario che preveda il coinvolgimento della cassa Depositi e Prestiti. Iolanda Nanni del Movimento 5 Stelle si è detta “fortemente indignata”. “Questa – si è chiesta – sarebbe una delle tante sbandierate eccellenze lombarde? Vanno ricercate e punite le responsabilità”. Anche per Stefano Buffagni dei Cinquestelle “vanno individuate le colpe anche per evitare che si possano ripetere i soliti  errori”. Il Presidente Alessandro Sala (Maroni Presidente) si è detto pronto a convocare entro giovedì prossimo la Commissione Territorio affinché la relazione fornita all’Aula dal Presidente Maroni sulla situazione finanziaria di Aler Milano possa essere analizzata e discussa. “La situazione di Aler – ha sottolineato Sala – richiede urgenze. Ci vogliono fatti e non chiacchiere”.
Anche per il Capogruppo dei Fratelli d’Italia Riccardo De Corato  l’informativa del Presidente Maroni rappresenta “un’operazione di trasparenza. C’è comunque da rimboccarsi le maniche e questo lo faremo da subito. Tutta la situazione Aler va analizzata profondamente per individuare gli interventi più appropriati. Vanno accrediti gli sprechi che ci sono senza però che tutto ciò vada ad influire sulla risposta sociale che Aler deve continuare a garantire soprattutto per le fasce più deboli”. Il capogruppo della Lega Nord Massimiliano Romeo ha invitato le minoranze a lavorare per “risolvere i problemi e non a inseguire le commissioni d’inchiesta per avere solo qualche titolo sui giornali. Non si capisce inoltre - ha detto Romeo - quali possano essere i meriti dell'opposizione, dato che la questione ALER è venuta alla luce grazie all'opera di trasparenza messa in atto dal Presidente Maroni”.

 “Occorre – ha detto Lucia Castellano del Patto Civico - un approfondimento sulle società partecipate della Regione e, in particolare, sulle partecipate delle partecipate che anche in Aler hanno visto un’anomala proliferazione. Chi ha deciso e perché? Andiamo a fondo della vicenda. Nella consapevolezza che i costi della politica non sono soltanto quanto costa un dirigente, ma anche quanto vale”.
Per Mauro Parolini capogruppo del Nuovo Centro-Destra “tutto quello che sta emergendo impone una revisione urgente della legge 27. La natura di Aler non è immobiliare ma punta a dare una risposta a un problema sociale come la casa. E’ chiaro che però ci vogliono risorse importanti e queste risorse non possono venire solo dalla gestione”. Parolini ha chiesto interventi urgenti anche sui morosi. “Può essere tollerabile – ha detto – un tasso fisiologico che può avvicinarsi al 5%, ma quando il tasso di morosità supera il 25% vuol dire che c’è qualcosa che non va”.